La protesi articolare è un dispositivo impiantabile finalizzato a risolvere o ridurre i sintomi e la limitazione funzionale correlati al danno dei capi articolari “nativi”.
Il danno più frequentemente si manifesta:
- nella perdita della cartilagine articolare, quindi della scorrevolezza tra le superfici in reciproco rapporto di movimento (usura e associata predisposizione costituzionale, attività usuranti)
- per traumi che abbiano determinato un danno diretto dei capi articolari, guarigione viziata dei frammenti di frattura, riassorbimento osseo
- processi infiammatori.
Quando la protesi sostituisce la sola parte articolare omerale è definita “Emiartroprotesi”. Quando sia associata alla sostituzione della superficie articolare scapolare è definita “Protesi Totale”.
La protesi “Totale” può replicare per forma e caratteristiche meccaniche l’anatomia “normale”: la superficie omerale è convessa, quella scapolare è concava. In tal caso la protesi è definita “Anatomica”
Quando il danno sia esteso oltre che ai capi ossei, in modo irreparabile anche alle cinghie che assicurano il movimento, la protesi “Anatomica” non restituisce la funzione e si ricorre a quella detta “Inversa”: questa ha la componente convessa sul versante scapolare, quella concava su quello omerale.
Protesi “STEMLESS”
L’impianto protesico dev’essere fissato all’omero; ciò è di regola realizzato con uno stelo introdotto nella sua parte cilindrica: la diafisi.
La fissazione stabile dell’impianto nella sola parte prossimale dell’omero con una protesi senza stelo offre potenziali vantaggi, immediati e futuri: quando fosse indicata la revisione dell’impianto.